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Sunday, January 28, 2007

2113 - soniche a ramulo

N. sull' acquicole d' eloquente rullante //

incise in soniche a ramulo di sagola rugosa //

acquerellando su quadrisdrucciole pell' alieno //

alieno lessicale lintro in ranmo random //

16:39 28/01/2007

"Amico, qualunque cosa suonerai, suonerai Jelly Roll". Jelly Roll Morton. In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 325.

NotaSullaNota
Profetico, Jelly Roll Morton. Profetico in dimensionalita' quasi generalizzabili.

Monday, January 15, 2007

2108 - ticklers

N. sull' arabeschi d' udibile ripa //

sinfonica d' enciclopediche gemme //
aciculari pioniere dell' ibridi d' ambio //

adunchi //

nel preludio spiccace in fuga di semola //

11:14 15/01/2007

"Poi [Jelly Roll Morton] si sedeva, suonava un suo accordo particolare (ogni tickler ne aveva uno, che era una specie di marchio di fabbrica, come un segnale) e partiva". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pag. 319.

NotaSullaNota
I "ticklers" erano, per loro stessa autodefinizione, i pianisti neri di certi locali di Harlem (ad es. James P. Johnson, Luckey Roberts, Eubie Blake, Willie "The Lion" Smith, "Abba Labba" Richard McLean) autori del periodo di transizione dal ragtime al jazz. Fraseggiatori di frontiera, in pratica. Furono loro che misero a punto la tecnica di "stride piano", caratterizzata dal martellante accompagnamento della mano sx. (cfr Arrigo Polillo. Cit., pag. 111).