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Sunday, December 31, 2006

2105 - bamboula

N. sull' infrastrutturale abaco //

filante //

superfilante in sbilanciamento di fase //

pell' aerosol di nembi //

col tornio //

l' aciclico tornio dall' aculei per mute //

a balze in semifrase //

17:32 31/12/2006

"Avvicinandosi a questa scena piena di una infinita allegria egli [uno straniero a New Orleans] comincera' a percepire un suono mosso, continuo, basso, sordo, che domina le risate, i richiami, le grida di mille voci [..] E' la musica della bamboula, la danza della bamboula". "Nell' entrare nella piazza il visitatore vede la folla suddivisa in gruppi [..]". "E li', al centro di ciascun cerchio, e' seduto il musicista, il quale tiene fra le gambe un barile, il cui robusto fondo percuote [..], incessantemente [..]". "Li', anche, faticano i danzatori [..] che si muovono con una tale rapidita' e una tale continuita' che sembrerebbe possibile soltanto a delle macchine". "I piedi difficilmente si muovono per uno spazio maggiore della loro lunghezza, ma si sollevano e ricadono, si torcono in dentro e in fuori, toccano il terreno prima coi talloni e poi con le punte, sempre piu' rapidamente, tanto che l' occhio dell' osservatore non e' in grado di seguirli". Henry Didimus. "Biography of Louis Moreau Gottschalk, American pianist and composer". Deacon & Peterson. Filadelfia, (1853). In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), pp.75-6.

NotaSullaNota
Interessante qui un particolare nella descrizione delle dinamiche posturali della bamboula: "I piedi difficilmente si muovono per uno spazio maggiore della loro lunghezza", quasi come a voler inconsapevolmente sottolineare la generazione di variabilita' (di creativita') in un ambito spaziale confinato, ben circoscritto, ipoteticamente raffigurabile, in uno spazio delle fasi, da sovrapposizione di traiettorie (cfr ad es. [#]). [11:15 05/01/2007]

[#]- "2064 - on responses to deviant stimuli". Tuesday, september 26, 2006.
http://inkpi.blogspot.com/2006/09/2064-on-responses-to-deviant-stimuli.html

Thursday, December 21, 2006

2104 - bassi fraseggianti

N. sull' acrobatismi in torsione //
di passeggio a sforbiciate di sonno //
del glossatore forbito //
dall' alterne scansioni, multi scansioni a spiga //

10:43 21/12/2006

"[..] e il contrabbasso comincio' a fraseggiare, a suonare figurazioni melodiche, anziche' limitarsi a scandire una o due note". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 160.

NotaSullaNota
Interessante qui l' ipotetica immagine circa la lettura di eventi - e di rielaborazione anche onirica di eventi - attraverso una sorta di dinamica metageometrica, magari "a pettine", di flussi a "multi scansioni alterne a spiga".

2102 - veleggi di sciamano. Tuesday, December 19, 2006
http://inkpi.blogspot.com/2006/12/2102-veleggi-di-sciamano.html

Wednesday, December 20, 2006

2103 - genio scat (short workouts)

N. sull' usi in strofa a distretto di bisso //

che strina enigmi coll' igneo 'scat' //

11:39 20/12/2006

"To reap the benefits [..] people need to get outside their comfort zones". In: Shankar Vedantam. "Short Mental Workouts May Slow Decline of Aging Minds". Washington Post. Wednesday, December 20, 2006.
http://www.washingtonpost.com

"Gli unisoni fra due (o anche piu') strumenti a fiato [..], i tempi velocissimi [..], i bruschi arresti, gli improvvisi 'a capo', i salti di un' ottava, il frequente ricorso al canto 'scat' [..], la predilezione [..] per le armonie dissonanti e per l' intervallo di quinta diminuita il quale fini' per assumere, nel bop, l' importanza e il valore caratterizzante che hanno le blue notes [..]". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 200.

Tuesday, December 19, 2006

2102 - veleggi di sciamano

N. sull' eventi a (mezzo) rilievo
di lanugine dall' acmi a cascola //

elusivi nell' accenni
d' alzo- zeugmi su maiolica //

qual' inezie dell' acicula
pei veleggi di sciamano //

19:10 19/12/2006

"Spesso [Charlie Parker], sul podio, si appisolava: i suoi colleghi assicurano che era difficile accorgersene perche' continuava meccanicamente a muovere le dita sul sassofono, come se suonasse". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 584.

NotaSullaNota
Appisolarsi e allo stesso tempo conservare attive alcune funzioni della veglia evidentemente non e' raro in soggetti creativi. Ricordo di aver letto anni fa di uno scientist fertile nella sua disciplina (Niels Bohr mi pare) che aveva l'abitudine di pisolare durante gli esami agli studenti, esami che evidentemente venivano "assistiti" dalla presenza di qualche suo collaboratore, e si svegliava all' improvviso solo per intervenire se non era d' accordo su come veniva trattato l' argomento in discussione. I suoi interventi pare che fossero sempre in tempo reale, coerenti, lucidi, mai campati in aria, come se la veglia non fosse stata interrotta. Al termine di ogni dibattimento, Bohr (o chi altro, mi pare che fosse lui) riprendeva il sonno. Diversamente da questi due casi (Parker e Bohr), a me invece capitava da ragazzino di appisolarmi a intermittenza quando facevo esercizi di improvvisazione su chitarra, ma non in altre situazioni di studio. Oppure, piu' avanti nell' eta', da studente universitario, pisolavo su libri che trattavano certi argomenti (ad esempio sul tomo psicofulminante di Russell e Whitehead "Principia Mathematica"), ma non su altri. Ad esempio, non ricordo di aver pisolato sulle "chimiche" (organica, chimica- fisica). Forse alcuni soggetti si appisolano piu' facilmente in contesti dove, per qualche motivo, probabilmente per assimilazione non meccanica, le idee, i concetti, le situazioni vengono soggettivamente approcciati, "visualizzati", preliminarmente rielaborati, reinterpretati, nelle forme del labirinto. Del "gomitolo" labirintico. Eh, i labirinti ...

Sunday, December 17, 2006

2101 - le note piu' lontane (in bebop)

N. sull' orditura a dolio del carme tattile //

orlettante in delirio lucido ch' intela a digrammi //

di coreuta dai comma a trottola per sequenze 'strane' //

a ridda d' intrusi inclusi nei - normati - oscillogrammi//

12:14 17/12/2006

"Ognuno [..] al Minton's, aveva fatto qualche scoperta personale, o stava mettendo a punto qualche nuovo trucco, per usare un' espressione modesta, molto cara ai jazzmen. Parker [Charlie Parker], per esempio, aveva scoperto che, utilizzando le note piu' lontane degli accordi di un determinato tema, otteneva delle linee melodiche fresche e stimolanti, che poi armonizzava in modo pertinente". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.190.

NotaSullaNota
Secondo la descrizione che ne fa Polillo, il bravo Charlie, immerso in un contesto sociale "in transizione", utilizzava "le note piu' lontane" per ottenere "linee melodiche fresche e stimolanti". In pratica Charlie, inconsapevolmente, cercava di sondare la struttura all' interno di ogni componimento jazz "classico", "tradizionale", "ben noto", per individuare i parametri di "long range correlation" dell' ipotetico attrattore al fine di modularlo, plasmarlo per generare nuove forme anch' esse "di transizione", inaspettate, sorprendenti. Per raggiungere nuovi livelli di stabilita' (metastabilita') fisiologica, creativa. In qualche modo Charlie, nello specifico campo dell' improvvisazione musicale, e' stato inconsapevole precursore della attuale scienza di frontiera dei sistemi complessi. E senza essere "Autore di oltre 100, 200, 300 ...". Eh, il talento. [09:46 18/12/2006]

"long range correlation". In:
http://arxiv.org/
http://prola.aps.org
http://www.ncbi.nlm.nih.gov

Wednesday, December 13, 2006

2100 - stile Chicago

N. a tracciare nei salienti 'fratti l' agonica meccanica
(metaMeccanica) //

all' interno delle foniche coniche dall' istintuali spillate //

come la brezza nativa di pulsatili nastiche in logici Tantra
(pseudoTantra) //

spira sull' intonachi a scaglia //

dell' inarmoniche catalisi dall' apofonie nane a puntale
(protoPuntale) //

11:13 13/12/2006

"[..] lo 'stile Chicago' [..] assai diverso da quello dei neri che animavano in quegli anni i locali del South Side. E' una musica tesa, isterica, quella che si puo' ascoltare in incisioni famose [..]. Una esplosione collettiva di due battute alla fine di ogni assolo catapulta quello successivo: le frasi sono brevi, contorte, le voci strumentali sono magre, opache, il discorso e' affannoso. Della passionalita', del solenne incedere dei jazzmen della Louisiana non c'e' traccia [..]". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p.129.

NotaSullaNota
Anche la descrizione delle forme dello 'stile Chicago' che ne fa il bravo Polillo mi ricorda in qualche modo l' immagine d' ipotetiche meccaniche (metameccaniche) di regolazione adattiva di codici genetici in 'situazioni al limite' (in situazioni in cui e' indispensabile interagire in 'tempo reale' - entrare in 'immediata risonanza' cioe' - con un avvenimento inatteso, una transizione, una singolarita' contingente). Modelli di cui ho gia' accennato anche in queste Note (Cfr. ad es. [#1]).

[#1]- 1831b - enhancers & silencers. Wednesday, december 08, 2004.
http://inkpi.blogspot.com/2004/12/1831b-enhancers-silencers.html

[#2]- Inchingolo GM. "Psycho- biological adaptive dynamics in aging populations". Arch. Geront. Geriat. 1994; suppl.4: 107-116.
http://inkgmr.googlepages.com/papers

Monday, December 11, 2006

2099 - scandagli

N. sull' intuitivo scandaglio pell' adatta chiave //
di struttura a bagarre bilingue //
quas' in contrappunto sui profili di brughiera mal navigabile //

nell' abbeverare ogni singolarita' di costrutto //
a giunchiglia coi sincopati della giungla d' arbustive //
dalle rette strane a scarabocchio //

13:20 11/12/2006

"C'e' da domandarsi quali risultati [Charlie Parker] avrebbe potuto raggiungere se ..., e se ... ". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 580.

NotaSullaNota
Nell' ambito specifico dell' immediatezza nelle singolarita' d' improvvisazione musicale, Charlie Parker avrebbe raggiunto risultati senz' altro di livello differente, forse inferiore, vivendo la vita in altri modi, piu' facili.

Friday, December 08, 2006

2098 - sull' agili filati

N. sull' aghi- foglie dell' accidentante bulbillo //

accidentante diffrattivo dall' occhiello stimola dialoghi //

sull' allunaggi di conflittuali anaglittiche //
neur' anaglittiche //

riecheggiando nell' acicli del Tao il dis- allineato artefatto //
psicoartefatto //

UFO dall' ondulate oscillografiche dell' agile filato //

ch' autointreccia a giunchiglia nel (pseudo- bio-) colloidale
met-an-fratto //

20:28 08/12/2006

"C'e' chi assicura di avergli visto all' occhiello [di Thelonious Monk] una foglia di lattuga". In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 640.

NotaSullaNota
Interessante l' immagine (quasistocastica, quasipo(t)etica perfino) circa l' "agile filato" ... Inoltre il bravo Thelonious 'Melodious', qui, sembra sperimentare (se cosi' si puo' dire) ben oltre l'ambito musicale (suo proprio) d' improvvisazione jazz.

Wednesday, December 06, 2006

2097 - filante jitterbug

N. sul plastico jitterbug filante ipercatalitico //
turbina dell' aglifo titolante in sgocciolature //
a facili tinteggi dai tabla d' acicli sull' acili //

Riconfigurante tutore nel tambucio //
coll' agile tattile morfogenetico //

20:02 06/12/2006

"Il 'jitterbug' era un ballo in voga negli anni trenta e quaranta, caratterizzato dalla presenza di numerosi movimenti acrobatici". In: Alan Lomax. "La terra del blues". Il Saggiatore. (2005), Nota 14, p. 420.
"What Uncle Sam will do // He will take you out of jitterbuggin, // Put you right in a khaki suit //". In: Alan Lomax. cit. p.43.

Tuesday, December 05, 2006

2096-universale svisabile (musicare il qualsivoglia)

N. circa la frenesia di ruggente slavina //
levigata pel frangersi //
e ri-frangersi dall' utensile a svisa dell' aguglia //
pseud' aguglia frenante e accelerante nei guinzagli d' aferesi
sul versante //
figurante di vergole orlate dell' analessi //

pel riaversi e rinsavire nell' alea //
dal banale sfuggente antirollante //

16:28 05/12/2006

"Razaf [Andy Razaf] diceva che [Thomas 'Fats' Waller] avrebbe saputo musicare la guida del telefono se glielo avessero chiesto".
In: Arrigo Polillo. "Jazz". Oscar Saggi Mondadori. (1997), p. 400.

Monday, December 04, 2006

2095 - elusive pictures

N. coi stupori pell' adese, elusive testure //
s- lacciate da convolute spire //

Quasi come nell' impasse dell' ipotetico ricciolo (metaricciolo) //
tra vecciule ustorie dall' accese pseudo 'flessive routine //
coreutiche coeve nell' apice //
sussultorie //

11:47 04/12/2006

"despite the ease with which we can now measure pH, a molecular picture of aqueous protons remains elusive". In: Stella Hurtley & Phil Szuromi. Science. 2005; 308(5729): 1709.
DOI: 10.1126/science.308.5729.1709d.
http://www.sciencemag.org/

Saturday, December 02, 2006

2094 - schematici furori

N. sui fruscii dell' a- ritmiche dai rigoni a velario //
sotto stucchi ... //
l' aeriformi stucchi //
ch' irridono dell' alterne dell' olivagno //

a far cenno di voragini pell' olire //
" ... su per lo suol che d’ ogni parte oliva ... " //

dei fruticosi di chimera qual' antidoto ... //
l' illusorio antidoto //
ai chimerici illusori del ristagno //

13:26 02/12/2006

"Furori", "Schematismi". In: "Giudizio sereno sul '68. Ragioni ma anche furori e schematismi". LaRepubblica. 1 dicembre 2006.
http://www.repubblica.it

"Su per lo suol, che d' ogni parte oliva". Dante. Purg. 28.
http://vocabolario.biblio.cribecu.sns.it